In assenza di altro lavoro sopraggiunto, ho accettato di fare qualche sostituzione come insegnante fitness in una palestra qui in città!
Ci tengo a dire che sono altamente qualificata al ruolo. Ho una laurea triennale in scienze motorie e sportive e, per non far mancare nulla ad un percorso universitario poco adatto a me, ho preso anche una specialistica! E sempre per sottolineare la mia modestia, aggiungo che l’ho fatto con il massimo dei voti!
Non è stato semplice. Devo dire che fin dall’infanzia nulla aveva suggerito che quello potesse essere un corso di studi di mio interesse. Presa però dall’ansia di scegliere, mi sono ritrovata lì. Le sfide sono state molteplici, a partire dalla professoressa di ginnastica ritmica che mi obbligava a correre tutti i mercoledì mattina, passando per il professore di atletica che pretendeva facessi il salto in alto, quello di nuoto che mi fece fare riscaldamento con il costume, le ciabatte e la cuffia in testa davanti a tutti i miei compagni di corso, per finire con le partite di rugby, le esercitazioni di scherma con i manici di scopa sul terrazzino di casa, e i pomeriggi trascorsi a capire il fuorigioco.
Come se le difficoltà non fossero abbastanza, durante la specialistica mi sono buttata in un corso di arrampicata, senza pensare che soffro di vertigini, e a fare anche un corso di table tennis, io, che sono del tutto scordinata.
Capirete dunque che scienze motorie mi ha temprata, resa immune alle umiliazioni, donato una grande autoironia e scalfito la mia determinazione. Ma mai, mai e poi mai, mi ha resa una vera sportiva!
Ad ogni modo, nel pomeriggio mi sono infilata una tuta, che grazie al mio nutrizionista è ormai di tre taglie più grandi, e sono arrivata in palestra pronta a tenere la mia lezione.
Ora, è necessario fare una differenza tra l’essere culturalmente adeguati e l’esserlo fisicamente! Bene, mi sembra ormai chiaro che io sono molta cultura e pochi muscoli.
Ma voi cosa pensereste se la vostra insegnante di una sessione d’aerobica non riuscisse a tenere il ritmo di una sua stessa lezione?
Esatto! Non andrebbe bene! Così, tutte le volte che mi capita di trovarmi nell’incresciosa situazione, faccio quel che posso e quando sento che l’ossigeno non raggiunge più né i muscoli, né la testa, fingo abilmente di voler correggere quei poveretti che mi seguono e sudano sette camice sotto mia indicazione!
E credo anche di riuscirci bene! Il che è soddisfacente, perché mi sento una brava istruttrice, ma anche una buona attrice.
E, fortunatamente, sentirsi una buona attrice mette sempre di buon umore!