Il giorno di San Valentino: 5 film sull’amore vero

Per il post dedicato al giorno di San Valentino, ero indecisa e piena di idee. Avevo pensato di parlarvi di come ha origine questa festività, ma in fondo chi sono io? Wikipedia? Ho poi valutato di parlarvi di amore in senso lato, rifilando le stupidaggini sull’amore che non è solo quello con il proprio ragazzo/a. Il che è vero…l’amore per la famiglia, gli amici! Ma non prendiamoci in giro, San Valentino non celebra l’amore, ma gli innamorati!

Così ho deciso di dedicare il post a 5 film che, a parer mio, ci parlano di amore vero!

Dunque, prego, rullo di tamburi…. e iniziamo:

1. La La Land

Tutti conosciamo questo film, se non altro per le 14 candidature ai premi Oscar del 2017. La storia è romantica, i colori e lo colonna sonora della pellicola farebbero sognare anche senza trama. E non dirò altro! Nel periodo del boom ho sentito molta gente insoddisfatta del film, ma credetemi, dategli la giusta chiave di lettura, ed è meraviglioso!

2. One day

Nasce dalla penna di David Nicholls, che nel 2011 lo porta sul grande schermo facendo lo sceneggiatore! Quando il film uscì, ricordo che si parlava di una storia d’amore, finalmente diversa dal solito! Non basta questo a far venir voglia di vederlo?

3. I segreti di BrokeBack Mountain

È il mio film preferito in assoluto! La storia d’amore più appassionata e sofferta di tutti i tempi…ok magari non di tutti i tempi, ma per me è così! Il gusto dell’amore proibito, il rimpianto di una vita non vissuta. Ecco magari messa così, non vi invoglio a vederlo, ma credetemi se vi dico che in questo film c’è tanto amore vero!

4. 500 giorni insieme

La colonna sonora è perfetta e i protagonisti infinitamente adorabili. Il film inizia con la frase “questa non è una storia d’amore” e dice tutto e niente. Più leggero rispetto ai tre titoli precedenti, ma ve lo dico, anche questo film ha un gusto dolce amaro!

5. Storia di un matrimonio

Ecco questo di romantico ha veramente poco, ma lo considero comunque degno della lista! Come se fosse l’altra faccia dell’amore. Per di più mi sono innamorata follemente del protagonista maschile, ma questa è un’altra storia…

E la lista si conclude qui, so di non avervi dato trame o informazioni, ma penso che non ce ne fosse bisogno! Credo che siano fin troppo conosciuti! Se non avete ancora guardato questi film, l’unica cosa che mi sento in dovere di specificare è che la lista potrebbe anche chiamarsi: 5 film che fanno soffrire!

Se volete o vi aspettate il lieto fine, nessuno di questi fa per voi!

L’ipocrisia del Leccese

Al teatro Apollo stasera “Mine Vaganti”. Ho amato profondamente il film ed è stato emozionante vedere lo spettacolo teatrale. Sul palco, tra i molti, Francesco Pannofino! Lui da solo sarebbe valso il costo del biglietto e considerando che nel mese di settembre, mi ha letto tutta la saga di “Harry Potter” ( si , sono abbonata a Audible), è stato come incontrare un vecchio amico. FAVOLOSO.

I posti non erano un granché, io T. e L. occupavamo tre posti nelle ultime file. Davanti a noi due ragazze alte come pallavoliste che muovevano la testa come uno di quei cagnolini che si mettevano sul cruscotto della macchina! Tutto sommato però, schivando con lo sguardo il loro movimento, che mentalmente mi sentivo Matrix, sono riuscita a seguire tutto lo spettacolo!

Le spettatrici veramente insopportabili erano quelle acconto a noi! Sembrava fossero capitate a teatro per sbaglio, e che l’esigenza di raccontarsi aneddoti personali fosse impellente! Il tutto condito da risatine, scoppiettii di una bottiglietta di plastica, e andirivieni.

Il culmine l’abbiamo raggiunto però solo verso fine spettacolo, quando la ragazza decide di farsi pure due chiacchiere al telefono!

Al che ho pensato che il vero spettacolo saremmo potuti essere noi. Per un secondo ho immaginato le luci abbandonare il palco e raggiungere la platea, e tutti a guardare la nonchalance della protagonista e lo stupore di noi poveri attori secondari. Allora avrei potuto mettermi in piedi e dire: – Ehi tu, fai sul serio? Metti giù quel telefono! Non ti sei accorta che siamo a teatro? –

Ma le luci sono rimaste proiettate sul palco, T. , L. ed io ci siamo guardati con sgomento e mi sono limitata a chiedere loro a bassa voce – ma fa sul serio, sta succedendo veramente?- poi abbiamo tirato un respiro profondo e abbiamo continuato a guardare lo spettacolo.

Alla fine, dopo i moltissimi applausi di cui si era riempito il teatro, mentre tutti ci alzavano, la signora che era seduta alle nostre spalle ha parlato del comportamento di quelle ragazze definendolo: L’ipocrisia Del Leccese. E cioè il leccese medio che fa qualcosa più per fare vedere di averla fatta, che per l’interesse di farla sul serio.

Credo che la signora avesse ragione.

La verità è che non gli piaci abbastanza.

Oggi, la mia amica C. mi racconta della serata fallimentare trascorsa il giorno prima, e di come il “lui” in questione (se c’è una serata fallimentare, da qualche parte ci deve essere anche un lui!) sia completamente scomparso dai radar. Dopo di che mi chiede: “che faccio gli scrivo io?”.

Solitamente la mia politica a riguardo è: non esistono regole né tattiche. Hai voglia di scrivere a qualcuno, fallo senza pensarci troppo.

La situazione attuale però, mi sembrava richiedesse a gran voce misure straordinarie. E dopo un’analisi dettagliata dei rapporti intercorsi tra i due, mi ritrovo a rafforzare la mia tesi “non è il caso di contattarlo”, dicendo: – ma non l’hai mai visto il film “La Verità è che NON gli piaci abbastanza” ?

Da questa frase si delinea il nostro programma per il venerdì sera. Divano, film e cibo spazzatura ( solo per lei, io ho una miniatura del mio nutrizionista sulla spalla che mi spinge a fare la cosa giusta!).

Inizia il film, e mi sento particolarmente fiera delle massime che vengono fuori dalla boccuccia di Justing Long. Poi ad un certo punto, guardando la pellicola per la prima volta dal punto di vista didattico, mi rendo conto che fa più danno che altro!

Ma io dico, una inizia a guardare il film, ritrova nei primi 100 minuti tutto il bello della realtà, si sente anche meno sola perché insomma, se non riesce a farsi sposare Jennifer Aniston o a trovare un uomo decente Drew Berrymore tu non sei poi messa tanto male! E negli ultimi 20 minuti, viene tutto distrutto dal lieto fine buttato a destra e a manca? Bisogna essere seriamente disturbati per fare una cosa del genere! La prossima volta scegliamo quanto meno un titolo più adeguato tipo “E vissero tutti felici e contenti” oppure ” Attenzione, ricordati che è una commedia romantica”.

Insomma, alla fine mi sento di salvare solo la storia di Jennifer Connely, che per lo meno ha capito di poter vivere anche senza un uomo! Giusto per una spinta di femminismo personale.

Ah. La mia amica C. ha scritto a “lui”, ma di questo non posso incolpare il film. Quando l’ha fatto non avevamo ancora neppure il televisore acceso.