La Crisi Del Quarto Di Secolo

Sono Martina Santoro, ventisette anni compiuti lo scorso luglio, circa quindici chilogrammi di peso da perdere e una lista infinita di buoni propositi per l’anno nuovo. 

Sono un’ottimista. Anche quando tutto sta girando nel modo sbagliato, sento di avere il potere di fermare il tempo. Almeno il necessario per tirare un respiro profondo e convincermi che andrà tutto bene. 

Ho un’elevata dose di autostima. Quando guardo la mia immagine riflessa nello specchio non posso fare a meno di pensare quanto io sia bella. E no, non mi interessa dei capelli in disordine, le sopracciglia fuori posto e il sovrappeso. Ovvio, anch’io ho dei giorni bui in cui non mi piaccio, ma la maggior parte delle volte attribuisco la colpa agli ormoni. La filosofia è: “ se non ti vedi bellissima, non vuol dire che gli altri facciano lo stesso”.

Sono una persona allegra. Fin troppo forse. Sorrido così tanto da farmi venire i crampi ai muscoli facciali. Sono la buffona delle cene in famiglia, fonte inesauribile di gag esagerate e piene di licenze d’autore. Ostento così tanta allegria che alle volte ho il fisiologico bisogno di essere triste. Nella mia cronologia google si susseguono ricerche come “ i dieci film più tristi di sempre” o “libri che fanno soffrire” (e non per quanto siano brutti). 

Sono un’inguaribile romantica. Piango ai matrimoni e al finale delle commedie rosa. Credo nell’amore vero, anche se non eterno. Non ne vado fiera, ma ho letto tutta quella roba tipo “ un amore da Tiffany” e “un amore sotto l’albero”. Credo che sia meraviglioso passeggiare sotto la pioggia e che non ci sia niente di più magico che una bella nevicata. 

Sono ansiosa. Gentile eredità di mia madre. Se un membro della mia famiglia non risponde al telefono, il mio cervello è capace di prospettare almeno dodici tragedie differenti che possano spiegare la mancata risposta. Non do appuntamenti agli sconosciuti perché potrebbero uccidermi e non mi fido mai al cento per cento di nessuno. Non si sa mai. 

Sono incostante. Non è difficile trovare qualcosa che mi piaccia fare, mi appassiono in fretta e faccio mille progetti. Altrettanto in fretta lascio perdere, mi annoio o semplicemente mi impigrisco. Di recente qualcuno mi ha detto che c’è una bella differenza tra decidere di fare e fare! Cosa che descrive al meglio la mia vita. Esempio, e cito “ cinque anni fa ho deciso di imparare a parlare il cinese, ma non ho ancora iniziato”. 

Credo che questo dia un quadro orientativo di chi sono. O almeno lo spero. Perché in realtà sto ancora cercando di scoprirlo. Non sarei immersa nella crisi del quarto di secolo altrimenti!